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Come conservare i vostri filamenti

Cinque suggerimenti utili per le vostre care bobine!


L'80% dei problemi di stampa dipende dal filamento e dalla sua qualità: conservare i filamenti in maniera appropriata può quindi cambiare completamente i risultati delle vostre stampe. Il nemico numero uno è l'umidità, vediamo come possiamo proteggere i nostri (costosi) filamenti!
 

Innanzitutto è importante sottolineare che alcuni filamenti sono più sensibili all'umidità di altri. Ad esempio, PLA, PVA, nylon e ABS sono particolarmente sensibili all'umidità nell'aria, mentre i PET sono molto più stabili.
Le principali problematiche che l'umidità comporta sono:

1. Degrado chimico: Alcuni filamenti sono più sensibili all'umidità perché sono fatti con materiali che assorbono facilmente l'acqua. Ad esempio, il PLA è biodegradabile e derivato da vegetali: questa è una bellissima cosa per l'ambiente, ma significa anche che in determinate condizioni si scompone in anidride carbonica, acqua e metano. Umidità e raggi UV accelerano la degradazione del filamento, che si indebolisce e provoca stampe di bassa qualità.
Nel blog di REPRAGE viene citato un esperimento in cui hanno testato quanto tempo impiega l'acido polilattico ad assorbire l'acqua. Hanno immerso un chilogrammo di PLA in acqua per 30 giorni ed il polimero è stato in grado di assorbire 60 ml di acqua. Se vivete in un posto dal clima umido, dovreste mantenere il filamento il più possibile isolato!
Il Nylon è igroscopico ed estremamente assorbente e diventerà saturo di acqua in appena 18 ore, in condizioni umide.

2. Problemi sulla stampante/ugello: Un effetto collaterale dell'umidità è che il filamento si espande di diametro e la superficie esterna si degrada. Quindi quando questo tipo di filamento entra nella macchina, può incepparsi nel bowden o nel condotto che porta alla camera di fusione. In casi estremi potrebbe anche rovinare l'estrusore. E' quindi sempre meglio controllare il diametro del filamento col calibro se si pensa che potrebbe avere assorbito umidità.

3. Qualità di stampa: l'acqua assorbita dal filamento e sottoposta a calore, evapora (si sente uno strano rumore come se "friggesse"). Questo fa sì che il filamento generi una deposizione irregolare e rarefatta.

4. Filamento rigido e soggetto a rottura: più il filamento assorbe umidità, maggiore è la probabilità di irrigidimento. Se l'acqua degrada il polimero, il problema si presenterà soltanto quando teneteremo di stamparlo. Inoltre le ricerche condotte dimostrano che l'oggetto generato perde il 33% della sua resistenza meccanica.

Ovviamente questo dipende dal tipo di filamento che si sta utilizzando. PET e ABS non sono sensibili all'umidità come il Nylon o PLA. Tuttavia anche per essi non è una cattiva abitudine preoccuparsi di mantenerli in un ambiente asciutto!
 

Cinque consigli per mantenere l'umidità lontano dai tuoi filamenti.


Il grado di umidità ideale dovrebbe essere intorno al 10-15%.

1. Utilizzare essiccanti per assorbire l'umidità: L'essiccante più efficace per mantenere secco il filamento è il gel di silice. E' il materiale contenuto nei piccoli sacchetti bianchi che trovate sempre quando aprite un nuovo rotolo, ma si trovano anche nei medicinali e in altri prodotti che vanno mantenuti secchi. È possibile acquistare perle di silice che cambiano colore indicando quanta acqua hanno assorbito: una volta che le perline cambiano colore, le si possono mettere in forno per 3 ore a 120 gradi e si potranno riutilizzare. Il contenitore forato per tenere il silicio accanto al filo ovviamente puoi stamparlo in 3D!
Anche il comunissimo riso è un essiccante naturale e può assorbire piccole quantità di acqua.
Non è efficace come il gel di silice per assorbire umidità dall'aria, ma nel caso in cui viviate in un ambiente abbastanza secco può essere sufficiente.

2. Utilizzare le borse per sigillare sottovuoto: niente aria = niente umidità o altri elementi che rovinano la qualità delle stampe! Per utilizzare il filamento ovviamente dovete poi tirarlo fuori dalla sua borsa sottovuoto, ma se ne fate un uso sporadico questa può essere una valida soluzione.

3. Contenitori ermetici: sono l'alternativa ai sacchetti sottovuoto e potrete ricavarli riciclando diversi tipi di contenitore, da quelli per alimenti per animali domestici a grandi secchi da acquistare in ferramenta. Ci sono coperchi che hanno già un contenitore apposito per materiale essicante.

4. Non tenere più di 12 mesi all'aperto il filamento: la qualità si degrada nel tempo indipendentemente dalle precauzioni che prenderete. E 'meglio quindi aprire i filamenti solo quando si consumano e ricordarsi che dopo un anno sono praticamente inutilizzabili!

5. Conservarli in un apposito armadio essiccante: ci sono armadi dotati di deumidificatori, nel caso in cui facciate un uso professionale delle stampanti. Se si dispone di centinaia di chili di filamenti aperti, utilizzati discontinuamente ma comunque necessari alla propria attività, questa può essere una buona soluzione per voi.