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Una stampante italiana va in orbita con CYGNUS

Il 7 dicembre è partita navetta cargo Cygnus dalla base spaziale Nasa di Cape Canaveral, con a bordo 3 tonnellate di rifornimenti per gli uomini a bordo della Stazione spaziale internazionale.

Una missione molto Made in Italy dato che il modulo pressurizzato è stato costruito in Italia dalla Thales Alenia Space, ma è italiano anche il carico più importante del Cigno: la Portable on Board Printer 3D progettata per funzionare in microgravità, realizzata con il coordinamento dell'Agenzia spaziale italiana (Asi).

Ecco le parole di Costantino Volpe, project manager dell'esperimento: "Stampare oggetti 3D è un'utilità legata alla flessibilità del processo e della forma. Rappresenta la possibilità di non trasportare utensili e parti di ricambi ma di fabbricarle solo su necessità".

In pratica, se qualcosa dovesse rompersi o se ci fosse la necessità di avere un particolare utensile, il centro di controllo sulla Terra potrebbe semplicemente spedire via mail un file affinché il tutto venga costruito direttamente in orbita.

"Il materiale plastico organico - ha concluso Volpe - viene riscaldato a 180 gradi ed estruso componendo delle figure 2D, quindi piani in successione 2D. L'oggetto 3D è la composizione di tante stampe 2D".

La stampa di oggetti 3D potrebbe avere ricadute tecnologiche anche in campo biomedicale. Anche per questo, dopo essere stata in orbita, la stampante ritornerà sulla Terra per l'analisi post-flight dell'esperimento.