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FREELABSTER: gli schiavi della stampa 3D

Prima di prendermi che qualcuno mi faccia causa... Premetto che quanto sotto è la mia personale, opinabile visione delle cose: liberissimi di pensarla al contrario di me!

Oggi è venuto a trovarmi uno storico Maker, Alfredo Brotto. E ho scoperto una cosa terribile.
Sono arrivati anche qui...? Ma no, dai! Quelli senza volto che sfruttano gli altri, lasciandogli una miseria e mettendoli in competizione tra loro come cani affamati, umiliandoli e usandoli come oggetti per produrre oggetti?
Mi illudevo che l'Artigianato digitale potesse liberare le persone dalla schiavitù in cui sono già caduti i grafici, i fotografi, i liberi professionisti e gli intellettuali... Mi illudevo, e continuo a sperarlo.
Ma ecco che Alfredo mi racconta di Freelabster, e le paure da cui pensavo di essere sfuggito quando ho chiuso il mio studio di progettazione si sono ripresentate uguali a prima.
Ecco un portale che promette a tutti i Maker di lavorare... Ma pare, ad alcune condizioni: non siete che un numero, non saprete mai per chi state stampando, verrete pagati a babbo morto, mentre noi incassiamo all'Ordine. Forza schiavi, remate... Stampate 30 ore per incassare pochi euro e stare zitti. Siate un silente ingranaggio del nostro ben oliato, internazionale meccanismo!

Quanto ho odiato i siti che promettendo lavoro costringevano i grafici a partecipare in cinquanta a gare in cui si potevano guadagnare poche centinaia di euro per lavori complessi di decine (se non centinaia) di ore, sfruttando la penuria di lavoro che cè in giro... Così l'azienda si ritrovava 50 proposte, ne pagava (poco) una, e le altre 49 se le teneva per farsi venire altre idee o per altri utilizzi gratuiti.
E questi siti avevano successo: per ogni schiavo che si aggiungeva al loro portafoglio, un cliente che ne voglia sfruttare centinaia si trova sempre. E allora i pochi paganti potevano spremere i tanti che per disperazione davano il meglio di sè anche rischiando di non vedere un euro.

Se mai un Maker leggerà queste righe prima di pensare di iscriversi ad un portale del genere, vorrei dirgli di pensarci bene: di pensare bene non solo al poco (sempre mia povera opinione, eh) che ne ricaverà ma anche al tanto male che farà agli altri. Ma forse non serve a nulla se già 3500 si sono offerti volontariamente.

Che tristezza... 3500 Makers. E io dico: meglio un Maker libero nella propria stanza, che 3500 moderni schiavi tecnologici in mano ad un anonimo portale internazionale.